venerdì 1 marzo 2013

Edmund Burke in salsa grillina? primi segnali di emancipazione dalvincolo di mandato dei "cittadini" (eletti) a 5 stelle

qualunque cosa fai, ovunque te ne vai, non puoi non parlare di Grillo e dei suoi. o almeno provare a formarti un'opinione.
premesso che non ho una avversione preconcetta per il MoVimento (mi raccomandomla "V" maiuscola),  e che preferirei di gran lunga un tentativo di governo con loro che pietire l'appoggio di Cicchitto e company, ecco qualche riflessione sulla bozza di Codice di comportamento da poco pubblicato sul sito che ne diffonde il verbo.

a una prima occhiata, il proto-"non-Statuto" è una completa rottura con le promesse di impostazione del rapporto eletti-elettori in senso quasi privatistico (tutta la retorica "siete nostri dipendenti" chi va in parlamento è solo un portavoce del popolo della rete e blablabla).
Se scorrete i punti uno per uno, spariscono completamentele promesse di consultazione costante della base circa la linea da portare avanti in parlamento. Esempi: 
elezione dei capigruppo: "Gli incarichi nelle commissioni parlamentari o in altri incarichi istituzionali delle due Camere verranno decisi a maggioranza da parte dei parlamentari riuniti di Camera e Senato" (e l'elettore a 5stelle che con il suo portatile vuole cambiare il mondo da casa sua?);
rinnovo dei capigruppo: "Rotazione trimestrale capogruppo e portavoce Camera e Senato con persone sempre differenti, la scelta dei capogruppo sarà operata dai gruppi di Camera e Senato" (manco allora gli si dà la possibilità di cliccare il nome?);
posizione da assumere in sede di votazione (punto fondamentale):"Votazioni in aula decise a maggioranza dei parlamentari del M5S"(questo è addirittura più grave, al limite dell'incostituzionalità, da un lato, e della completa abiura del parlamentare/portavoce della base, dall'altro: il parlamentare grillino quindi, di per sé non è "libero", ma finisce per dipendere dal gruppo e non dal MoVimento?).

Capiamoci, è così che funziona il (leggasi, un qualsiasi) parlamento. Questo è il senso del "mandato rappresentativo". Ce ne sarebbero di dotte disquisizioni tra VertretungRepräsentation e simili. Fiumi di inchiostro sono stati versati almeno negli ultimi tre secoli su cosa vuol dire "rappresentare" e quali sono i limiti all'assenza del vincolo di mandato. avranno mica letto Burke all'ultimo minuto? (su ebook scaricato gratuitamente, con licenza creative commons, da un computer linux caricato a energia solare, ovviamente)
in ogni caso, con qualche apertura (passiva) alle nuove tecnologie (vedi la quasi ridicola "spiegazione"giornaliera (!) dei voti espressi con un video pubblicato sul canale YouTube del MoVimento 5 Stelle: non poi così diversi dai videomessaggi del giovane e vigoroso ex premier), per il resto i primi passi del gruppo grillino ancora da costituire non sembrano una rivoluzione di chissà che tipo.

la non-dipendenza degli eletti (vezzosamente chiamati"cittadini", quasi a volerli parificare a chi ce li ha mandati) è evidente in ogni punto del regolamento.
addirittura si prevedono soglie (facoltative) di supporto alle proposte di legge da portare avanti, lasciando cmq ai rappresentanti: "Le richieste di proposte di legge originate dal portale del MoVimento 5 Stelle attraverso gli iscritti dovranno obbligatoriamente essere portate in aula se votate da almeno il 20% dei partecipanti. I gruppi parlamentari potranno comunque valutare ogni singola proposta anche se sotto la soglia del 20%".  
l'unico punto in cui la partecipazione (ma solo alla decisione finale) sembra effettiva è sulla espulsione dal gruppo, che va cmq proposta (a maggioranza) dagli eletti e decisa (sempre a maggioranza) dagli iscritti mediante una votazione online. però insomma, se fossi un attivista e un "cittadino" eletto non seguisse quella che io ritenessi la linea del MoVimento, non potrei proporre (online, si capisce) la sua espulsione.

se è così, la presunta rivoluzione a 5 stelle è forse limitata a (qualche) mezzo e non sembra travolgere fini e essenza del rapporto tra cittadino e elettore.
mi sarei aspettato votazioni online su una piatta forma dedicata, tipo i pirati tedeschi. o come gli stessi grillini avevano detto finora (ad esempio per l'individuazione del candidato Presidente della Repubblica);conferme periodiche degli eletti (come avviene per i consiglieri regionali dello stesso movimento)

cmq, per parafrasarli: li vedremo in parlamento, sarà un piacere!


PS. risparmio i commenti stilistici sul documento. il ripetuto ricorso ai verbi servili ("dovrà/dovranno", "non dovranno","potranno"); l'uso indifferenziato di infinito e indicativo; il fatto che, con l'ultima modifica dei regolamenti di Camera e Senato, uno"statuto" devono averlo (o almeno chiamarlo così)...

PPS. sul MoVimento, cmq, le cose migliori le hanno dette loro (leggi qui)

Nessun commento:

Posta un commento